lunedì 29 luglio 2013

La fuga dei capitali vaticani dall’Apsa verso Londra. Proseguono le inchieste di Roma e di Salerno. Mentre il Vaticano continua a comportarsi come uno Stato canaglia all'interno dell’Italia. Il nostro paese bonifica un miliardo di euro all’anno per il sostentamento della Chiesa dell’otto per mille e il Vaticano lo ripaga portando tutti i suoi soldi in Svizzera o a Londra


La Segreteria di Stato vaticana: «Nessun incontro tra il monsignore e il cardinale Bertone» Martedì 30 luglio i magistrati incontreranno Scarano nel carcere romano di Regina Coeli.

Proseguono le inchieste di Roma e di Salerno.

Mentre il Vaticano continua a comportarsi come uno Stato canaglia all'interno dell’Italia. Il nostro paese bonifica un miliardo di euro all’anno per il sostentamento della Chiesa dell’otto per mille e il Vaticano lo ripaga portando tutti i suoi soldi in Svizzera o a Londra...





La fuga dei capitali vaticani: 230 milioni dall’Apsa a Londra




di Marco Lillo - Il Fatto Quotidiano
 
Un flusso inarrestabile di soldi che hanno preso il volo da Roma a Londra. L'Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica, l'Apsa, cioè l'ente economico più importante dello Stato Vaticano assieme allo Ior, ha effettuato bonifici per ben 229 milioni di euro da Roma a Londra negli ultimi tre anni. La Procura di Roma ha scoperto l'emorragia di capitali in uscita dall’Italia quasi per caso.


Nell’ambito di quel procedimento i magistrati sequestrarono 23 milioni di euro su un conto del Credito Artigiano perché ritenevano che lo Ior schermasse i reali proprietari dei fondi. Con la complicità di qualche prelato, i soldi neri di criminali, di truffatori o dei politici in cerca di anonimato per le loro tangenti, erano irriconoscibili per gli investigatori da quelli provenienti dal fondo alimentato dai contribuenti italiani con l’otto per mille.

Dopo quel sequestro la Santa Sede nel dicembre del 2010 con un motu proprio di Benedetto XVI introdusse una legislazione antiriciclaggio.

La rivoluzione avviata da Benedetto XVI convinse a tal punto la Procura che i pm Rossi e Fava autorizzarono il dissequestro dei 23 milioni di euro. Se il Vaticano li avesse voluti muovere dal conto del Credito Artigiano ovviamente avrebbe dovuto comunicare con chiarezza di chi erano e a chi andavano ma intanto i milioni del Vaticano tornavano liberi dal vincolo legale.

Dopo quel bel gesto da parte italiana però il Vaticano ha cambiato completamente linea. Il Segretario di Stato Tarcisio Bertone e i suoi consulenti, a partire dall’avvocato Michele Briamonte dello Studio legale Grande Stevens hanno cominciato a sollevare il tema della irretroattività: il Vaticano non poteva tradire la fiducia dei suoi correntisti. Nessuna informazione sarebbe stata data sui movimenti avvenuti sui conti Ior prima dell’aprile del 2011, data di entrata in vigore della legge voluta dal Papa.

Era solo il primo passo. A gennaio del 2012 con un apposito provvedimento la Segreteria di Stato ha cancellato le norme più avanzate della legge voluta dal Papa.



Nel frattempo il Vaticano lentamente svuota i suoi conti italiani. Per fare un esempio, il conto del Credito Artigiano presso il quale restano fermi tuttora i 23 milioni sbloccati, nel biennio 2008-2009 aveva movimentato 116 milioni di euro in entrata e 117 milioni di euro in uscita. Oggi quel conto dello Ior, e gli altri che esistono ancora nelle altre banche italiane, a partire da Unicredit e Banca del Fucino, sono stati svuotati per portare i soldi a Londra presso la Jp Morgan o a Francoforte alla Deutsche Bank. Il Vaticano pur di non sottostare ai controlli della Banca d’Italia e della magistratura preferisce bypassare il sistema bancario italiano. Anche i bancomat, dopo lo stop di Bankitalia del gennaio scorso sono stati riattivati da due giorni a questa parte grazie a una società finanziaria svizzera, la Aduno SA, preferita alla filiale italiana della Deutsche Bank perché può continuare a schermare i flussi mediante lo Ior, e non è soggetta al controllo della Banca d’Italia.
Il Vaticano continua a comportarsi come uno Stato canaglia all'interno dell’Italia. Il nostro paese bonifica un miliardo di euro all’anno per il sostentamento della Chiesa dell’otto per mille e il Vaticano lo ripaga portando tutti i suoi soldi in Svizzera o a Londra. 

>http://www.antimafiaduemila.com/2013021641278/crisi/la-fuga-dei-capitali-vaticani-230-milioni-dallapsa-a-londra.html

 

Illeciti all’Apsa: Bertone smentisce don Nunzio

La Segreteria di Stato vaticana: «Nessun incontro tra il monsignore e il cardinale» Martedì i magistrati incontreranno Scarano nel carcere romano di Regina Coeli 

di Fiorella Loffredo -La Citta di Salerno
 
Per don Nunzio Scarano si avvicina il momento di rivedere - e rispondere alle domande che gli faranno - i magistrati della Procura della Repubblica di Salerno che martedì, nel carcere romano di Regina Coeli, lo ascolteranno per la seconda volta, nell’ambito dell’inchiesta che vede l’alto prelato indagato per riciclaggio assieme ad altre 56 persone.

L’operazione sotto accusa risale al 2009 e riguarda lo scambio tra soldi e assegni circolari con cui monsignor Scarano ha estinto un mutuo ipotecario di 560mila euro. I magistrati intendono andare a fondo nella questione “conto anziani”, quello su cui sarebbero confluite le finte donazioni e che il prelato salernitano ha utilizzato per molteplici movimenti finanziari finché il Vaticano, a inizio luglio, non ha congelato i suoi fondi.

>http://lacittadisalerno.gelocal.it/cronaca/2013/07/27/news/illeciti-all-apsa-bertone-smentisce-don-nunzio-1.7491419