Card.Joseph Ratzinger: «C’è qualcuno che sta progettando un sistema rigido e inattaccabile per governare lo sviluppo del mondo.
Questi tentativi stanno assumendo una
configurazione sempre piú definita, che va sotto il nome di “Nuovo
ordine mondiale”.
Trovano espressione sempre piú evidente nell’ONU e
nelle sue conferenze internazionali, in particolare quelle del Cairo e
di Pechino, che, nelle loro proposte di vie per arrivare a condizioni di
vita diverse, lasciano trasparire una vera e propria filosofia
dell’uomo nuovo e del mondo nuovo.
Una filosofia che fissa i limiti del
benessere, ricercato a partire dai limiti dei mezzi disponibili per
raggiungerlo e raccomanda, per esempio, senza per questo cercare di
giustificarsi, di non preoccuparsi della cura di coloro che non sono piú
produttivi o che non possono piú sperare in una determinata qualità
della vita.
Organismi
internazionali dall’indiscutibile autorità (Organizzazione Mondiale
della Sanità, Banca Mondiale, Fondo delle Nazioni Unite per la
popolazione, UNICEF e altri) hanno messo a punto un nuovo paradigma che
misura il valore delle persone in anni di aspettativa di vita,
invalidità, morbilità, al fine di valutare le priorità e mettere in
atto, oppure no, i piani di aiuto in tutto il mondo.
Applicando questi
"nuovi criteri" si scopre che tutto diventa una questione di
costo-rischio-beneficio. Perciò, chi è povero e malato riceverà meno
aiuti; chi è ricco e sano riceverà maggiori cure.
Per questo motivo, a
questo punto dello sviluppo della nuova immagine di un mondo nuovo, il
cristiano - non solo lui, ma comunque lui prima di altri - ha il dovere
di protestare e di denunciare coraggiosamente la “grande trappola”.»