Strategia dello Shock: come il FMI e l'Unione Europea svendono la Grecia al miglior offerente - su Risveglio Globale
Miliardari, è l'ora dei saldi !
Compagnie
d'elettricità, d'acqua, di gas naturale, porti e aeroporti, ferrovie e
autostrade, lotteria nazionale... la Grecia svende i suoi beni pubblici.
Questi dovrebbero portarle 9,5 miliardi di euro entro il 2016.«
Stanno anche privatizzando la riscossione delle tasse » si indegna Makis
Zervas. « E le università sono state ricomprate al 49 % da società
private, il che è contrario alla Costituzione. » Il « piano di
cessione delle attività pubbliche » preteso dal FMI e l'Unione Europea, è
messo in opera dal Fondo di espropriazione del patrimonio pubblico
(Taiped). Questa società anonima greca, fondata nel 2011, ha per
obiettivo di « massimizzare il valore » dei beni pubblici venduti.
Poiché queste privatizzazioni sono « l'elemento chiave per il ripristino
della credibilità, precondizione fondamentale per il ritorno della
Grecia sul mercato dei capitali mondiali », martella il sito
dell'organismo. Che propone, come in un catalogo turistico, spiagge,
foreste, isole deserte o siti archeologici. Tutto deve sparire. Signore e
signori miliardari, promotori immobiliari e industrie del turismo, non
esitate : è l'ora dei saldi.
In testa sul sito del Taiped : un
terreno di 1,8 milioni di m2 (l'equivalente di 250 campi di calcio) con 7
km di costa sull'isola di Rodi. E le zone classificate Natura 2000
sulle quali Taiped suggerisce di costruire alberghi, campi da golf e
centri commerciali. O il vecchio aeroporto di Atene, un terreno di 623
ettari (tre volte la superficie di Monaco) in riva al mare, dove qualche
resto di infrastruttura costruita per le Olimpiadi del 2004 si eleva
nel mezzo di erbacce. « Hanno cercato di venderlo al Qatar, che non
l'ha voluto. » spiega Natassa Tsironi, una riparatrice che qui si occupa
di un giardino autogestito. « Una legge ha votato che si autorizzino
gli investitori a fare quello che vogliono di questo terreno, ivi
compreso costruire delle torri. » « 69 ostacoli regolamentari,
amministrativi e tecnici, che rallentavano le privatizzazioni, sono
stati eliminati. » gioisce Taipedn, nella sua relazione del 2013.
«Il più grande programma di cessione al mondo »
La
società di « denazionalizzazione » è guidata da un ufficio di cinque
membri, tutti usciti dal settore privato e delle banche greche. Il suo
presidente dirigeva fino al 2013 la più grande compagnia della acque in
Grecia, e ha fondato un'impresa di costruzione di piscine – le entrate
sembrano assicurate, visti tutti i complessi preposti allo svago che
cresceranno sulla costa... Il direttore generale di Taiped, Yannia
Emiris, era responsabile della banca d'investimenti Alpha Bank.
Accompagnato da due « osservatori » nominati dall'UE e dall'Eurozona,
questo gruppo è stato incaricato della liquidazione dei beni pubblici
greci. E dispone di una « autorità assoluta circa le decisioni ». Tutte
le entrate trasferite al Fondo devono essere vendute o liquidate : « il
ritorno degli attivi allo Stato non è autorizzato» La grande svendita - « il più grande programma di cessione del mondo » è iniziato....
DI AGNES ROUSSEAUX
bastamag.net
E’
tempo di saldi. La più grande promozione del XXI secolo. Tutto deve
sparire ! Per cercare di ridurre il suo debito, la Grecia liquida tutti i
suoi beni pubblici : energia, trasporti, compagnie d’acqua, università,
coste protette… il paese cade sempre più in una crisi economica senza
fondo, nonostante i « piani di salvataggio » europei. Questi portano
profitti in gran parte al settore finanziario, mentre per i greci
l’austerità è diventata uno stile di vita. Reportage ad Atene, presso un
popolo vittima del trattamento choc imposto dal «capitalismo del
disastro»
« Più di un terzo della popolazione greca non ha più accesso alla sanità nazionale » stima
Giorgos Vichas, cardiologo. Alla clinica autogestita di Hellinikon, in
periferia d’Atene, un centinaio di medici curano gratuitamente un numero
sempre crescente di pazienti.
Da un anno e mezzo, 10000 persone
hanno varcato le soglie di questa clinica di fortuna, installata nel
mezzo di una vecchia base militare americana. A causa dei drastici tagli
ai salari abbassatisi del 40% in qualche anno- anche chi ha un lavoro
non ha più i mezzi per pagare le spese mediche. E gli ospedali pubblici
greci mancano di medicine, specialmente per la cura del cancro.
Il
settore della sanità è uno dei simboli della delinquenza dei servizi
pubblici greci. In una sala di consultazione dai muri bianchi, il
cardiologo snocciola storie che la dicono lunga sullo stato del paese :
quella di una donna che ha appena partorito e a cui l'ospedale non vuole
dare il figlio finché non paga le spese mediche. Un'altra è stata
trattenuta nella sua camera d'ospedale, con una guardia davanti alla
porta, perché doveva pagare 2000 euro. « Riceviamo molte persone che
non possono più pagare per l'acqua e l'elettricità da quando le tasse
sugli immobili sono aumentate. La corrente è stata tagliata anche a
persone che hanno bisogno di strumenti medici permanenti, come
l'ossigeno. » Dice Giorgos Vichas. Lo scorso inverno, non potendo
comprare l'olio, di cui il prezzo è raddoppiato, gli abitanti hanno
rimesso in funzione i vecchi camini negli appartamenti. Si sono
riscaldati con la legna... o la spazzatura. « La sera, ad Atene, l'aria era irrespirabile. » commenta Makis Zervas, professore all'Hellenic open University.
Nonostante i « piani di salvataggio », il debito greco esplode.
Tre
anni dopo il primo « piano di salvataggio » europeo, la Grecia scivola
in una recessione che sembra non dover finire mai. Il tasso di
disoccupazione è arrivato al 27%, il triplo rispetto al 2009. Una cifra
ufficiale ancora al di sotto della realtà. « I giovani che cercano un
lavoro dopo la fine degli studi non sono inseriti nel calcolo, né tutti
quelli che lavorano un'ora alla settimana. » precisa Makis Zervas.
Nemmeno i lavoratori indipendenti che hanno appena terminato la loro
attività a causa di mancanza di clienti. Nel centro di Atene, le
saracinesche sono abbassate su una parte delle attività commerciali. Il
63% dei giovani con meno di 25 anni è senza lavoro. La crescita ? Con un
tasso del 6% nel 2012, sembra molto lontana. Il Pil è caduto del 25%
dal 2008. Come quello degli Stati Uniti al momento della crisi del 1929.
Quali prospettive dopo sei anni di recessione ? La Grecia è « sulla buona strada per raggiungere il suo ambizioso piano di pareggio del debito » osa
dire la direttrice generale del FMI, Christine Lagarde. Il paese
potrebbe ritornare a crescere nel 2016, profetizzano il FMI e l'Unione
Europea (1). Ma per arrivare fin qua, bisognerà fare degli sforzi. Come
se si esigesse ancora dalla Grecia già stremata, di correre ancora una
maratona in più. Gli obiettivi di riduzione del debito, fissati dalla
Troika (FMI, Commissione Europea, Banca Centrale Europea) sembrano
irreali. Qualcuno in un ufficio, da qualche parte a Bruxelles o
Francoforte, ha disegnato delle curve, smaneggiato la sua calcolatrice,
disegnato delle proiezioni. Riprese pari pari dai capi di stato europei.
Obiettivo : un debito al 124 % del Pil nel 2020. Era del 156 % nel
2012. Sarà del 175 % nel 2013. E' cominciata male. Veloce, risponde la
Troika, bisogna accelerare le privatizzazioni, smantellare i servizi
pubblici, e in assenza di alternative, ricapitalizzare le banche. La
vendita delle compagnie di gas è cominciata la settimana scorsa, e la
televisione pubblica è stata colpita dal ritorno del boomerang. (2) 2600
disoccupati in più.
Miliardari, è l'ora dei saldi !
Compagnie
d'elettricità, d'acqua, di gas naturale, porti e aeroporti, ferrovie e
autostrade, lotteria nazionale... la Grecia svende i suoi beni pubblici.
Questi dovrebbero portarle 9,5 miliardi di euro entro il 2016.«
Stanno anche privatizzando la riscossione delle tasse » si indegna Makis
Zervas. « E le università sono state ricomprate al 49 % da società
private, il che è contrario alla Costituzione. » Il « piano di
cessione delle attività pubbliche » preteso dal FMI e l'Unione Europea, è
messo in opera dal Fondo di espropriazione del patrimonio pubblico
(Taiped). Questa società anonima greca, fondata nel 2011, ha per
obiettivo di « massimizzare il valore » dei beni pubblici venduti.
Poiché queste privatizzazioni sono « l'elemento chiave per il ripristino
della credibilità, precondizione fondamentale per il ritorno della
Grecia sul mercato dei capitali mondiali », martella il sito
dell'organismo. Che propone, come in un catalogo turistico, spiagge,
foreste, isole deserte o siti archeologici. Tutto deve sparire. Signore e
signori miliardari, promotori immobiliari e industrie del turismo, non
esitate : è l'ora dei saldi.
In testa sul sito del Taiped : un
terreno di 1,8 milioni di m2 (l'equivalente di 250 campi di calcio) con 7
km di costa sull'isola di Rodi. E le zone classificate Natura 2000
sulle quali Taiped suggerisce di costruire alberghi, campi da golf e
centri commerciali. O il vecchio aeroporto di Atene, un terreno di 623
ettari (tre volte la superficie di Monaco) in riva al mare, dove qualche
resto di infrastruttura costruita per le Olimpiadi del 2004 si eleva
nel mezzo di erbacce. « Hanno cercato di venderlo al Qatar, che non
l'ha voluto. » spiega Natassa Tsironi, una riparatrice che qui si occupa
di un giardino autogestito. « Una legge ha votato che si autorizzino
gli investitori a fare quello che vogliono di questo terreno, ivi
compreso costruire delle torri. » « 69 ostacoli regolamentari,
amministrativi e tecnici, che rallentavano le privatizzazioni, sono
stati eliminati. » gioisce Taipedn, nella sua relazione del 2013.
«Il più grande programma di cessione al mondo »
La
società di « denazionalizzazione » è guidata da un ufficio di cinque
membri, tutti usciti dal settore privato e delle banche greche. Il suo
presidente dirigeva fino al 2013 la più grande compagnia della acque in
Grecia, e ha fondato un'impresa di costruzione di piscine – le entrate
sembrano assicurate, visti tutti i complessi preposti allo svago che
cresceranno sulla costa... Il direttore generale di Taiped, Yannia
Emiris, era responsabile della banca d'investimenti Alpha Bank.
Accompagnato da due « osservatori » nominati dall'UE e dall'Eurozona,
questo gruppo è stato incaricato della liquidazione dei beni pubblici
greci. E dispone di una « autorità assoluta circa le decisioni ». Tutte
le entrate trasferite al Fondo devono essere vendute o liquidate : « il
ritorno degli attivi allo Stato non è autorizzato» La grande svendita - « il più grande programma di cessione del mondo » è iniziato.
Alla guida: le imprese private e la Troika.
Il popolo greco fatica a veder partire il suo patrimonio sbriciolato ? « Non si può fare una frittata senza rompere le uova » dice
retorico il Primo ministro, Antonis Samaras, in un forum (3) a
proposito della privatizzazione della radio-televisione pubblica greca,
ERT. « Dobbiamo mostrare al popolo (greco) che noi osiamo opporci ai pilastri più urlanti dell'opacità e dello spreco » scrive.
ERT era dunque un eccesso. Che i cittadini trovino il modo di vedere
una logica in queste decisioni arbitrarie. La frittata è riuscita,
almeno ? Gli obiettivi sono lontani dall'essere raggiunti : in due anni,
le privatizzazioni non hanno portato che 2 miliardi di euro. Neanche 1%
del debito.
La priorità: ricapitalizzare le banche.
Questo
d'altronde non diminuisce di una virgola. Era di 310 miliardi nel 2009.
Nel 2013, qualche « piano di salvataggio » più tardi, il paese che si
infossa nel marasma economico e che la democrazia greca è in agonia, il
debito si eleva sempre a 309 miliardi di euro. Tutto questo per questo.
Il Pil ha subito violenti colpi d'arresto e il debito rappresenta oggi
il 180 % del pil (contro il 130 % del 2009) (4) La Grecia non è più un
paese sviluppato, stima il fornitore di indici di borsa MSCI, che la
pone ormai nella categoria dei paesi emergenti. Quanti anni ci vorranno
per ritrovare il tasso d'occupazione del 2009 ? « Con il 4% di crescita,
si può sperare di raggiungere quel livello nel 2020-2025, valuta
Sotiris Koskoletos, economista all'Istituto di ricerca Nicos Poulantzas
(5). Ma chi può sperare oggi in una crescita al 4% ? »
A cosa
sono serviti i piani di salvataggio successivi ? A salvare la Grecia da
una bancarotta immediata concedendole nuovi crediti. E cancellando un
parte del debito, grazie a una sua « ristrutturazione » (6)
aggiungendole dei nuovi prestiti. Ma anche – e soprattutto – salvando le
banche greche e i creditori stranieri. « Una buona parte del piano
d'aiuto è stato utilizzato per la ricapitalizzazione delle banche, è un
dato di fatto. Erano infatti sotto-capitalizzate, versando in gravi
difficoltà finanziarie e a rischio di fallimento » descrive la situazione Céline Antonin, economista presso il dipartimento analisi e previsione dell'OFCE (7).
77 % dell'aiuto europeo diretto verso il settore finanziario
Chi
ha ricevuto i 207 miliardi di euro sbloccati dall'Unione Europea e dal
FMI dal 2010 ? Le banche greche (per 58 miliardi) e i creditori allo
Stato greco (per 101 miliardi), in gran parte banche e fondi di
investimento. Almeno il 77 % dell'aiuto europeo non è andato a beneficio
dei cittadini ma, direttamente o indirettamente, al settore finanziario
! Uno studio di Attac Autriche mostra che solo 46 miliardi sono serviti
a rigonfiare le casse pubbliche – sempre sotto forma di prestito,
ovviamente. Da mettere in parallelo con i 34 miliardi pagati dallo Stato
ai suoi debitori come interesse sul debito nello stesso periodo. (8)
Salvare le banche è quindi la priorità della Troika. « Si può avere l'impressione, in quanto cittadino, e giustamente, è un assegno in bianco alle banche » prosegue
Céline Antonin, dell'OFCE : E' soprattutto un mezzo di trasformare il
debito privato detenuto dalle banche e dai creditori, in debito pubblico
! La parte del debito greco detenuto dai creditori privati è stata
divisa in due. (9) Su chi peserà d'ora in poi il rischio di bancarotta
della Grecia ? Sull'Unione europea e il FMI. Quindi sugli Stati e sui
cittadini europei.
Capitalismo del disastro
Perché i greci hanno accettato queste misure di austerità in cambio di un piano di salvataggio che non ha risolto niente ? «
Abbiamo perso un milione di posti di lavoro nel settore privato. E'
come se, in Francia, si sopprimessero d'un colpo 6 o 7 milioni di posti
di lavoro. Si ricevono più volte al giorno delle cattive notizie. Come
un cervello umano può sopportare questa cadenza ? » si interroga Panagiotis Grigoriou, storico e etnologo, autore del blog Greek Crisis. «
Più di 8000 manifestazioni e scioperi hanno avuto luogo in tre anni, i
greci si sono rassegnati. Cosa si può fare di più ? Ogni linea del
memorandum (lista delle misure di austerità imposte dalla Troika, ndr) è
stata votata. Si annullano delle leggi in vigore da decenni. La
Costituzione è stata violata. A cosa serve il Parlamento ? »
« Non siamo più nel capitalismo, ma nel suo prolungamento, una sorta di meta-capitalismo » prosegue.
Il trauma collettivo. Una situazione che ricorda stranamente la
strategia dello choc, definita da Milton Friedman, teorico del liberismo
economico : « Aspettarsi una crisi su ampia scala, poi, mentre i
cittadini sono ancora sotto choc, vendere lo Stato pezzo per pezzo, a
degli interessi privati prima di trovare il modo di rendere eterne le «
riforme » varate sotto il segno della fretta » (10)
Benvenuto
in Grecia, laboratorio europeo del « capitalismo del disastro» ! Milton
Friedman descrive come dei cambiamenti economici improvvisi e di grande
ampiezza provochino delle reazioni psicologiche « facilitanti la
risoluzione ». Una risoluzione che si traduce in attacchi sistematici
contro la sfera pubblica. Un approccio simile alla dottrina militare
degli Stati Uniti in Irak, Shock and Awe (Choc e spavento), descrive
l'autrice canadese Naomi Klein, che aveva lo scopo di « controllare la volontà, le percezioni e la comprensione dell'avversario e di privarlo di ogni capacità di agire e reagire .» Per meglio riuscire, infine, la terapia dello choc economico.
« Pagheranno un giorno per i loro crimini »
« Far uscire la Grecia dalla crisi non era la più grande preoccupazione della Troika, analizza Haris Grolemis, responsabile dell'Istituto di ricerche Nicos Poulantzas. Se
avessero voluto davvero aiutare il paese, avrebbero agito in maniera
meno violenta e più solidale. Ma l'essenziale per loro era di proteggere
l'euro. E di imporre una disciplina ai paesi che non seguivano alla
lettera le regole di Maastricht. » Risultato : la Grecia è diventata una sorta di zona economica speciale, dalla mano d'opera a buon mercato.
Il
5 giugno 2013, il FMI ha fatto il suo mea culpa : Christine Lagarde ha
ammesso che il primo piano di salvataggio in Grecia è terminato con dei «
notevoli fallimenti ». E indica come responsabile l'Unione Europea :
gli stati europei non avrebbero le « competenze » richieste per far bene
avanzar questo tipo di programma di aiuti ! Ma la privatizzazione dei
beni pubblici e il salvataggio degli interessi finanziari privati
prosegue.
« In Francia siete i prossimi. Preparatevi »
«
Miliardi di persone perdono la loro vita o subiscono dei danni
irreparabili alla loro salute, a causa della vita politica condotta oggi
in Grecia, insorge il dottor Giorgos Vichas. Non sono delle semplici
morti. Sono degli omicidi. Quelli che hanno votato delle leggi che
provocano l'esclusione di un numero di persone crescente dalla copertura
sanitaria nazionale sono degli assassini. Non è solo una responsabilità
politica, ma una responsabilità criminale. Speriamo che un giorno
pagheranno per i loro crimini »
La morte subita dalla
televisione pubblica ha sferzato la popolazione greca. Un risveglio
della democrazia ? E' quello che ci spiegano, gli occhi lucidi, quelli
che incrociamo nel locali occupati della televisione pubblica ERT, là
dove i tecnici e i giornalisti si affannano per continuare la diffusione
de programmi, su dei canali clandestini. La Grecia non è che un
laboratorio, altri paesi saranno presto coinvolti. « In Francia, voi sarete forse i prossimi. Preparatevi. » Le
politiche d'austerità e la strategia dello shock della Troika saranno
presto estese a tutto il continente ? Il solo mezzo di impedirlo è di
lottare accanto a chi sarà la prossima cavia.
Agnès Rousseaux
Fonte: www.bastamag.net
Link: http://www.bastamag.net/auteur18.html
20.06.2013
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di BARBARA SIMONA LEVA
Note
(1) Analisi non condivisa dall'OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico)
(2)
La giustizia greca ha annullato il 17 giugno il decreto governativo
sulla chiusura della radio-televisione pubblica ERT. Aspettando il
giudizio definitivo, i programmi possono temporaneamente riprendere.
(3)
Forum pubblicato il 16 iugno dal quotidiano Kathimerini
(http://www.kathimerini.gr/4dcgi/_w_articles_kathremote_1_15/06/2013_504274).
(4)
Confronti : il debito pubblico rappresenta il 197% del Pil in Giappone,
127% in Italia, 92% negli Stati Uniti e in Francia, 82% in Germania.
Fonte : Attac.
(5) Istituto di ricerca fondato dal partito di
opposizione Synaspismos, membro della coalizione di sinistra Syriza
(http://www.poulantzas.gr).
(6) Nel 2012, 107 miliardi di debito sono stati cancellati. Il debito è passato a marzo da 337 miliardi a 251 miliardi di euro.
(7)
Leggere l'intervista su Arte Journal, pubblicata il 17/06/13
(http://www.arte.tv/fr/attac-a-l-assaut-du-plan-de-sauvetage-de-la-grece/7558700.html)
(8)
O con i 10 miliardi di spese militari per le quali la Grecia, indica
Attac Aurtiche, ha ricevuto delle pressioni dalla Francia e dalla
Germania : tagliare questi budget avrebbe avuto delle conseguenze sulle
imprese di questi due paesi. Rappresenta pertanto il 4% del Pil in
Grecia, contro il 2,4% in Francia.
(9) Nel 2012, solo il 27% del
debito è rimasto nelle mani delle banche e delle altre istituzioni
finanziarie. Fonte : Le figaro, 09/05/2012
(10) Citato da Naomi Klein, La stratégie du choc, 2008.
Fonte: http://www.comedonchisciotte.org/site//modules.php?name=News&file=article&sid=12031