Se la banca fallisce si possono prendere i soldi ai correntisti - di ROBERTO GORINI, su L'Indipendenza
E’ ufficiale, anche se nei fatti lo è sempre stato, se una banca fallisce, dopo gli azionisti e gli obbligazionisti, a pagarne le conseguenze sono chiamati anche i clienti della banca che hanno depositato denaro sul conto corrente.
L’Unione Europea ha trovato un accordo sulla gestione dei fallimenti bancari. I 27 ministri delle finanze europei hanno stabilito che in caso di default di una banca, i soldi nei conti correnti possono essere prelevati per ripianare i debiti. Fatti salvi i depositi sotto i 100.000€ perché garantiti dagli Stati (bisogna fidarsi)....
Che gli azionisti rimettano il proprio capitale e gli obbligazionisti perdano il loro credito, è ineccepibile. Ma lo è altrettanto parlando dei soldi dei clienti? Da un punto di vista etico no, da un punto di vista tecnico si. Ecco perché. Quando si depositano dei soldi in banca in realtà si sta facendo un prestito. Infatti si percepiscono interessi, altrimenti bisognerebbe pagare un costo di deposito. Ma è facile l’inganno in quanto il codice civile (almeno in Italia) si esprime male:
Codice Civile – Art. 1834 – Depositi di danaro
Nei depositi di una somma di danaro presso una banca, questa ne acquista la proprietà ed è obbligata a restituirla nella stessa specie monetaria , alla scadenza del termine convenuto ovvero a richiesta del depositante, con l’osservanza del periodo di preavviso stabilito dalle parti o dagli usi.
Salvo patto contrario, i versamenti e i prelevamenti si eseguono alla sede della banca presso la quale si è costituito il rapporto.
Si parla di “deposito” ma poi si dice che la banca “ne acquista la proprietà”, ecco che allora è un prestito, e il cliente non è un depositante, ma un mutuatario. In sostanza un creditore, e in caso di fallimento della banca potrebbe perdere i suoi soldi. Ecco fatto, fregati!
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*In collaborazione con http://www.robertogorini.com