Vaticano costretto a confessare: a Roma solo un vescovo diocesano. Ed è solo l'inizio - di Simonetta Castellano su Anima Mistica Blog
A saper leggere, la notizia ha del clamoroso: "L'edizione 2013 dell'Annuario Pontificio mette in evidenza per Francesco la sola qualifica di Vescovo di Roma" (Espressonline.it 23.5.2013)
In evidenza la sola qualifica di Vescovo di Roma?? E' l'unica qualifica che il nuovo vescovo di Roma si è attribuita nel suo discorso di presentazione dalla loggia, subito dopo l'elezione. Ed è quella che continua a comparire in primo piano, anche per iscritto . Ma il Papa è Papa in quanto pontefice Vicario di Cristo, - che è la sua qualifica unica ed essenziale - mentre gli altri titoli vengono solo di conseguenza e sono tutti inferiori.
Eppure, prosegue la notizia de L'Espresso, "il nuovo papa non ha rinunciato a nessuno dei titoli classici che gli competono, ma li ha voluti collocare visibilmente in secondo piano".
In secondo piano il titolo di pontefice Vicario di Cristo, che è l'essenziale?? Cosa sta succedendo in Vaticano?
Di cosa stanno parlando? Per capirlo, si deve buttare un occhio - come sto facendo da un po' - sul codice di diritto canonico (vedi a cosa mi è servita alla fine la laurea in giurisprudenza). Infatti, per gli articoli 331-332-333 del codice di diritto canonico:
Vicario di Cristo + Vescovo di Roma nella curia vaticana = "Sommo Pontefice"
Vicario di Cristo può lasciare l'ufficio di Vescovo di Roma nella curia vaticana
Vicario di Cristo - Vescovo di Roma nella sede di curia vaticana = sede del Vescovo di Roma vacante e posto di "Sommo Pontefice" libero (!!!).
Con il Vicario di Cristo in vita?? Perché - si noti bene - il canone 331 sancisce che Pietro è il Vicario di Cristo, e che i suoi successori romani non sono un qualsiasi Vescovo di Roma, bensì sono coloro ai quali - per aver ricevuto dallo Spirito l'investitura interiore di Pontefice Vicario di Cristo a vita - spetta di diritto l'ufficio di Vescovo di Roma, se vogliono.
Eppure, alle parole "Sommo Pontefice" del codice canonico non viene dato il significato (come noi tutti pensiamo e come è nella logica giuridica) di Vicario di Cristo che esercita la sua potestà spirituale anche governando giuridicamente ovunque egli si trovi..... No, con le parole "Sommo Pontefice" del codice canonico si pretende di affermare che: il Vescovo diocesano di Roma punto, (!!!) nella sede di curia vaticana soltanto, esercita il governo giurisdizionale trans-nazionale su tutte le chiese, facendo il "Sommo Pontefice" (!!!). Non c'è che dire: mostruoso.
E' vero che correttamente, e coerentemente con il diritto canonico, il nuovo vescovo di Roma nel suo primo discorso dalla loggia, dopo l'elezione, si è presentato così: "Voi sapete che il dovere del Conclave era di dare un Vescovo a Roma. La comunità diocesana di Roma ha il suo Vescovo: grazie! E adesso, incominciamo questo cammino di fratellanza." Con ciò specificando, appunto, che la sede vacante era quella della guida della comunità diocesana e non quella della guida della chiesa universale.
Ed è vero che il ministero cui Sua Santità Benedetto XVI ha rinunciato è appunto quello della guida diocesana di Roma nella curia vaticana, mentre è rimasto papa, Vicario di Cristo a vita, per la sua investitura interiore dallo Spirito Santo.
Ma quanto pubblicato ufficialmente sull'Annuario Pontificio inizia a scoprire davvero le carte di quanto sia vasto l'alone di fumo penetrato in Vaticano (tanto per usare la famosa espressione di Paolo VI) e di quanto abbia inciso a fondo il taglio sferrato con precisione chirurgica da BXVI contro il mostro giuridico che si pretende di far sorgere dal diritto canonico e che si chiama "Sommo Pontefice a norma degli articoli 331-332-333": un mostro con il quale si vogliono divorare le prerogative di suprema guida spirituale proprie del pontefice Vicario di Cristo per attribuirle ope legis ad un organismo vaticano, a prescindere dalla presenza in esso del Vicario di Cristo, eletto a vita dallo Spirito Santo.
Tutto questo non fa che confermare a chiare lettere che - a dispetto della predicazione mediatica vaticana di un nuovo papa a Roma - quello che sta accadendo è un crollo di proporzioni bibliche dell'istituzione terrena della chiesa, sotto i colpi della "fratellanza" cristiano-giudaizzata che ormai pensa di poter cantare vittoria nella sua Babilonia targata Europa-Vaticano.
E invece molto c'è ancora da chiarire nei nuovi assetti istituzionali, tra i poteri delle due autorità in campo: il Vicario di Cristo BXVI con la sua autorità spirituale sacramentale-giurisdizionale nel popolo di Dio e il Vescovo di Roma con la supremazia di governo trans-nazionale del suo ufficio nella sede vaticana sui popoli del mondo.
In mezzo al frastuono della grancassa mediatica, si fa strada una scia di persone sveglie, che vuole vederci chiaro. E, a quanto pare, è arrivata l'ora della Verità.